Informazioni utili

Trattoria Tratto Bene
Chiuso la domenica, orari di apertura: da lunedì a mercoledì 08.30 – 15.30, da giovedì a sabato 08.30 – 15.30 e 19.30 – 24.00
Menù differente ogni giorno, nel rispetto della genuinità e delle antiche tradizioni della “Bassa”. Nella stagione estiva puoi gustare piatti freschi con verdure e prodotti naturali
Vicobellignano di Casalmaggiore – CR
Via Molossi, 29 – Tel 0375 42112
La Trattoria è distante 200 m dal Luna Residence Hotel

Osteria della Bassa
Chiuso il martedì
Casalmaggiore (Vicobellignano) – CR
Via Dante Alighieri, 66, 2 – Tel. 0375 40987
Il ristorante dista 200 m dal Luna Residence Hotel
www.facebook.com/osteriadellabassa

Piccolo Paradiso
Chiuso il lunedì – Menù fisso – pizza a mezzogiorno – pesce fresco tutta la settimana. I tavoli all’aperto sono sotto un pergolato in legno e l’ambiente interno è confortevole e ospitale.
Vicobellignano di Casalmaggiore – CR
Via Molossi, 47 – Tel. e Fax 0375 201312.
Il ristorante dista 250 m dal Luna Residence Hotel

Piàsa Vècia
Chiuso il martedì – orari dalle 10.30 alle 15 e dalle 17.30 alle 24.00
Alla salsamenteria Piàsa Vècia puoi degustare ottimo vino, salumi e formaggi di alta qualità anche pasta fresca fatta in casa
Casalmaggiore Cr – Piazza Turati, 16 . Tel. 340 7104893
Il ristorante dista 2000 m dal Luna Residence Hotel

Osteria La Dispensa
In “piazza delle Armi”, a Sabbioneta, dove sorgeva il castello, l’Osteria la dispensa, incorniciata dalla “Galleria degli Antichi”, propone una cucina mantovana raffinata e tradizionale utilizzando solo prodotti naturali, scelti e stagionati. Dai ravioli di zucca al luccio in salsa e allo spezzatino di mulo, il menù è arricchito da dolci tradizionali come la torta “Sbrisolona” con lo zabaione e l’intenso aroma del Lambrusco mantovano.
Chiuso il lunedì Sabbioneta – MN
Via Galleria, 3 – Tel. 0375 221107
Il Ristorante è distante 8 km dal Luna Residence Hotel

Ristorante Corte Bondeno
Antico casale costruito nel ‘700 rimane inalterato nella struttura in muratura, e negli arredi, situati nella quiete e nella pace della lombardo-emiliana pianura padana, tipica cucina locale e menù tradizionali
Sabbioneta – MN
Via Mezzana Loria – Tel. 349 6520504 – 345 8012912
Il Ristorante è distante12 Km dal Luna Residence Hotel

Antica Trattoria Gianna
Chiuso il lunedì sera e martedì- Cucina tipica locale e menù diversi a seconda della stagione.Il Ristorante è arredato con cura e dotato di aria condizionata, le pareti e il soffitto sono decorati con affreschi e dipinti. Immerso nel verde ideale in estate
Recorfano di Voltido – CR
Via Maggiore, 12 – Tel. 0375 98351 – 380371
La Trattoria è distante circa 14 Km dal Luna Residence Hotel

Il salame
La civiltà contadina fa rima con salame, con allevamento di suini. Il maiale era motivo di ricchezza per la gente dei campi, dalle carni del celebre animale si otteneva quanto bastava per sfamare intere famiglie. Da questa tradizione contadina nasce l’industria salumiera cremonese che vanta una notorietà internazionale, con marchi di assoluta qualità. Il salame tradizionale cremonese, morbido con sentore d’aglio, è meritatamente famoso. Al celebre salame si affiancano tutti gli altri prodotti generosamente elargiti dal maiale: mortadelle, prosciutti cotti e crudi. La presenza di numerosi produttori, dediti alla trasformazione delle carni suine e bovine nella Pianura Padana, è dovuta alla perfetta integrazione tra l’industria lattiero-casearia, la coltivazione dei cereali (soprattutto mais) e l’allevamento di suini: cereali e erbai forniscono l’alimento per suini e vacche da latte, il siero del latte da sottoprodotto diventa ottimo alimento per suini, il letame e il liquame mantengono e migliorano la fertilità della terra, con correzioni dovute al problema dei nitrati, e gli artigiani prima e le industrie poi trasformano il latte e la carne. Nel Marzo del 1995 nasce il Consorzio di Tutela del Salame Cremona con lo scopo di valorizzare la produzione del salume, vanto della tavola cremonese. Il Consorzio ha iniziato con esito positivo la procedura per l’ottenimento della Indicazione Geografica Protetta (IGP) ed è in dirittura d’arrivo per il riconoscimento europeo.

Il culatello
Il Culatello di Zibello è un salume a denominazione d’origine protetta tipico della provincia di Parma. È inoltre catalogato tra i Presidii di Slow Food dell’Emilia Romagna. Esso è prodotto a partire dalla coscia del maiale. Il Consorzio del Culatello di Zibello ha stabilito che la lavorazione può avvenire solo in una determinata e circoscritta zona ed esclusivamente nel periodo tra ottobre e febbraio, quando la Bassa è avvolta dalla nebbia e dal freddo. È in quel periodo che la parte di carne ricavata dalla coscia dei suini adulti, allevati secondo metodi tradizionali, viene decotennata, sgrassata, disossata, separata dal fiocchetto e rifilata a mano, così da conferirle la caratteristica forma “a pera”. A queste operazioni seguiranno poi, dopo circa una decina di giorni, la salatura e la cosiddetta investitura, cioè l’insaccamento del salume nella vescica del suino e la legatura con lo spago che, dopo la stagionatura, dovrà risultare a maglie larghe ed irregolari. La stagionatura in cantina accompagna il Culatello dalle nebbie invernali all’afa estiva, per arrivare sulle nostre tavole l’inverno successivo nel pieno delle sue più originali qualità di sapore. Il periodo di stagionatura è da un minimo di 10 mesi per le pezzature inferiori (almeno 3 kg) fino ad una media di 14 mesi per tutti i pezzi. La produzione annua è di circa 50.000 pezzi di Culatello di Zibello DOP.
Zibello dista circa 30 Km dal Luna Residence

Il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano
Il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano sono formaggi molto simili, la cui tecnologia di produzione è quasi identica. Le differenze nella stagionatura e nell’alimentazione delle vacche denotano una qualità superiore del Parmigiano Reggiano rispetto al Grana Padano. Il Parmigiano Reggiano viene prodotto con una sola lavorazione al giorno, il Grana Padano può essere prodotto con due lavorazioni. Dato che il latte proviene da due mungiture giornaliere (serale e mattutina), il Grana Padano può essere prodotto per legge con il latte di una sola mungitura anche se questo, di norma, non avviene. Entrambi i formaggi sono pregiati e molto buoni, e tipici della cucina della bassa padana. Il Grana Padano è un formaggio DOP (a Denominazione di Origine Protetta) che deve essere prodotto, secondo il disciplinare, in una zona ben definita, da latte crudo di vacche con alimentazione controllata, e solo da caseifici autorizzati, in caldaie tradizionali in rame a doppio fondo. La provincia di Cremona è una delle maggiori produttrici di Grana Padano: ogni caseificio della provincia realizza le forme che vengono vendute presso il proprio spaccio o la distribuzione organizzata.

Il tortelli di zucca e il cotechino
Tortelli di zucca: di tradizione mantovana, cremonese e ferrarese, i primi cenni storici ai tortelli o cappellacci di zucca risalgono all’anno 1000, sia nel ferrarese che nel mantovano, nelle corti degli Este e dei Gonzaga. Il condimento tradizionale (burro fuso e formaggio) è talvolta insaporito con qualche foglia di salvia. La ricetta tradizionale li vuole conditi con burro fuso e formaggio parmigiano. Un’ottima alternativa è un sugo di pomodorini fatto cuocere poco e arricchito di peperoncino secco. Per evitare la cottura prolungata, non aggiungere acqua ma solo un po’ di vino. I tortelli di zucca sono il piatto tradizionale della vigilia di Natale con il loro particolare gusto, in cui si uniscono il dolce della zucca ed il piccante della mostarda. I tortelli di zucca consistono in involucri di sfoglia all’uovo, solitamente di forma rettangolare della dimensione chiusa di circa 60 x 35 mm, farciti con un impasto di zucca bollita, amaretti, mostarda, formaggio grana e noce moscata. A buon titolo inserito tra i prodotti agroalimentari tradizionali italiani, è il piatto simbolo della cucina mantovana, ma è diffuso, con poche varianti, anche nelle vicine province di Parma, Reggio nell’Emilia, Piacenza e Cremona. La caratteristica saliente di questo piatto è la combinazione del sapore dolce della zucca, con il salato del formaggio grana, con il dolce-amaro degli amaretti ed il piccante della mostarda.
A Casalmaggiore va in scena, dal 1° al 6 novembre,  il meglio della tradizione gastronomica casalasca (come viene definita questa zona del cremonese) con la degustazione del blisgon, il tortello di zucca, e del cotechino, veri protagonisti della cucina locale. Sia al cotechino che ai blisgón di Casalmaggiore è stata riconosciuta nel 2010 la DE.CO, ovvero il “marchio” di Denominazione Comunale.
Il Cotechino è il piatto cardine della gastronomia invernale del cremonese, del mantovano e del casalasco in particolare. Questo insaccato è preparato con le carni del maiale appena macellato. L’allevamento del maiale in queste zone è sempre stato praticato e la lavorazione delle carni suine ha raggiunto eccellenti risultati.

Il lesso e la mostarda
Non meno frequente sulle tavole cremonesi è il lesso, accompagnato dall’immancabile mostarda. Dolce e salato si fondono in un tutt’uno, unendo sapori che sembrano richiamare l’antica cucina romana. Provincia leader dell’allevamento di bovini e terra di grandi salumifici, Cremona mette al primo posto le carni, dopo le minestre. Il lesso cremonese può essere sia di manzo, arricchito nella cottura di zampe di pollo, ossa, verdure, sia di gallina ripiena con mortadella, pane carne e formaggio. All’insieme di carni si affianca, immancabile, la mostarda, tipico prodotto di Cremona e del suo territorio. La mostarda cremonese ha la stessa età del torrone o quasi: fatta con i frutti interi o a grossi tocchi, è diversa da quella mantovana a fettine o macinata. Consiste in frutta candita immersa in sciroppo di glucosio aromatizzato con senape. I frutti più comunemente utilizzati, interi o a pezzi, sono le ciliegie, le pere, i mandaranci, i fichi, le albicocche, le pesche, i meloni, le prugne, i cedri, la zucca e l’anguria. L’origine della Mostarda di Cremona è, come dice il nome, nelle preparazioni a base di mosto d’uva (mustum ardens) che, cotto e concentrato, veniva consumato allo stato naturale o con piccole quantità di senape.

I marubini
I marubini sono un tipo di pasta ripiena riconosciuta come prodotto agroalimentare tradizionale per la regione Lombardia. Piatto tipico del Cremonese e della pianura piacentina, con un ripieno a base di brasato, pistum (impasto di salame cremonese), grana padano, noce moscata che vengono cotti e serviti nei tre brodi ottenuti utilizzando manzo, maiale e gallina. Sono abitualmente consumati anche nella pianura nordorientale piacentina. Nel resto del Piacentino e del Parmense esiste un piatto strettamente correlato che prende però il nome di anolini e che il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha riconosciuto, su proposta della Regione Emilia-Romagna, come uno dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani tipico della provincia di Piacenza. Il marubino in brodo è senza dubbio il più classico dei primi piatti.
La sua origine risale alla metà del ‘400: a tramandarci la ricetta è lo stesso Platina. Il ripieno del marubino è composto da: stufato di manzo, salamella o salame fresco all’aglio, Grana padano, e naturalmente brodo di terza. Caposaldo è il tortello cremasco, negli ingredienti vicino a quello casalasco, ma più elaborato nel ripieno. Altre specialità cremasche: sfoglia di pasta ripiena di formaggio, grana, uva sultanina, mostaccino, cedro candito, mentine, noce moscata, limone, marsala all’uovo, che ha momento di gloria nella celebre “Tortellata cremasca” di Crema a cavallo di Ferragosto.

I dolci cremonesi
Fra i dolci tipici della terra cremonese non si può non citare il Torrone, un insieme di zucchero, miele e mandorle che deve la sua origine ai grandi festeggiamenti nel 1441 per il matrimonio di Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza. Ma non è questa l’unica leccornia della terra di Stradivari. Il Cremonese ha il suo dolce ruvido e sapido nella Sbrizulusa, sorella della torta mantovana. Sempre dai solchi esca la Bertolina, dolce tipico cremasco. La Sbrizulusa è torta secca di farina di mais e di grano impastata con strutto, scorza di limone e un cucchiaino di liquore. La Bertolina è un dolce casereccio, anticamente prodotto con pasta di pane, ora con impasto per torte, ma sempre a base di uva fragolina. l bambunèen de la nòona sono semplicissimi biscotti che lo strutto rende friabili e si ingentiliscono con lo zabaglione. Altrettanto tipico è il Dolce Cremona, torta morbida di farina di mandorle, ricoperta di cioccolato. Il Bussolano di Soresina, ciambella morbida, è segno di una tradizione familiare.

Il torrone
Deve la sua origine al matrimonio fra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza. Per l’occasione organizzarono un banchetto per 6000 invitati e divertimenti per tutta la città. In questa occasione i pasticceri cremonesi prepararono un dolce fatto di zucchero e mandorle, dando al curioso impasto la forma del Torrazzo, simbolo della città. Da qui sarebbe nato il nome di Torrone. Qui il privilegio di considerarsi la patria del celebre dolce che da ottobre fino a tutte le feste natalizie non può mancare sulle tavole imbandite della festa. Nonostante il torrone sia il dolce caratteristico di Cremona, da sempre le materie prime che lo compongono non vengono acquisite sul posto, ma vengono importate da altri luoghi, con l’eccezione di piccoli approvvigionamenti di miele e uova. Il torrone, pur essendo preparato secondo le ricette e con gli ingredienti classici, è stato, di volta in volta, arricchito con aromi, per rispondere ai gusti delle diverse epoche: vaniglia, menta, cedro, arancio, rosa, garofano, noce moscata, cannella, caffè cioccolato e millefiori.

Il melone
L’origine è incerta, forse dall’antico Egitto. Col suo colore dorato e la ricca polpa, ha una patria di elezione: Casteldidone, nel cremonese. Il melone (Cucumis melo) è una pianta rampicante della famiglia delle Cucurbitaceae. Il termine melone indica sia il frutto che la pianta stessa, a seconda dei contesti in cui viene utilizzato. Il frutto del melone è voluminoso, di forma ovale o tondeggiante e sulla buccia sono visibili delle divisioni “a fette”. La buccia è pressoché liscia o appena rugosa, il colore può variare da un giallo pallido ai toni del verde. La polpa varia dal bianco all’arancio ed è succosa e molto profumata quando raggiunge la maturazione.
La cavità centrale, fibrosa, contiene molti semi. Il valore nutritivo del melone deriva dalla ricchezza di zuccheri, vitamine e sali minerali. E’ dotato di proprietà rinfrescanti e coadiuvanti dei processi digestivi. Celebre è l’abbinata del melone con un buon piatto di salumi, immancabile sulle tavole estive dei Cremonesi.

Il lambrusco
Gli antichi romani (Virgilio) indicavano con questo nome la vite selvatica. L’origine del termine risale a popolazioni paleo-liguri insediate nelle regioni padane prima della comparsa degli etruschi, deriva dall’erimo lap/lab (pietra, rupe) e significa rupestre. Le viti crescevano spontaneamente nei boschi. Presentavano bacche più piccole delle viti coltivate ed erano dioiche (maschili e femminili). Venivano raccolti i fiori maschili ed utilizzati per arricchire i vini dei vitigni coltivati correggendone l’aroma, il gusto e l’acidità. Venivano anche utilizzate come piante officinali. Nelle cantine reggiane ogni cascina aveva un lambrusco differente. Oggi con il termine lambrusco sono iscritti al Registro Nazionale delle varietà delle viti di ben 10 vitigni tutti a bacca nera. Di questi, 8 sono coltivati per la produzione di vini ad origine controllata. Importante è il nostro Lambrusco Viadanese e quello mantovano. Il Lambrusco è un vino che si sposa con i prodotti della cucina emiliana, talvolta caratterizzata da prodotti ricchi di grassi e aromi. Si abbina bene anche con cibi robusti come la carne suina le salsicce e l’agnello, è ottimo da gustare con i formaggi tipici della zona: il grana e il parmigiano-reggiano. Viene utilizzato in cucina anche nella preparazione di piatti, specialmente tipici emiliani, come lo zampone e il cotecchino, o primi piatti come il risotto al Lambrusco e la pasta al Lambrusco. Questo tipo di vino viene inoltre utilizzato nella preparazione di cocktail, quindi miscelato ad altri alcolici e frutta e servito come aperitivo. È anche utilizzato nella vinoterapia per le sue proprietà di conservazione della pelle.

Il turista che nel suo viaggio cerca il respiro del mondo agricolo padano, troverà nella Provincia di Cremona il luogo ideale. La zona è totalmente pianeggiante, tutti possono concedersi il piacere di una passeggiata in bicicletta: nell’ottica del benessere, del turismo sostenibile e della valorizzazione ambientale, per un turismo “lento e sostenibile” una rete di ciclopiste percorre tutto il territorio cremonese. Il progetto “un Po di bicicletta” coinvolge il Comune di Cremona ed un sistema di servizi dedicati al turista in bicicletta

Le piste ciclabili in provincia di Cremona fino a Casalmaggiore sono adatte a tutti, a professionisti e non, a famiglie e a cicloturisti. Gli itinerari percorrono strade secondarie, argini fluviali, viottoli campestri, tra ville patrizie, cascine, colture tipiche in una perfetta armonia tra paesaggi ed architetture. Per apprezzare l’ambiente fluviale del Po si possono percorrere una serie di piste molto interessanti: ad esempio la Ciclabile della Golena del Po, una vera e propria greenway che, lungo gli argini del fiume, va da Cremona a Casalmaggiore.

PO02 – CREMONA – CASALMAGGIORE
Percorso
L’itinerario percorre argini, strade alzaie e vicinali all’interno del Parco Sovracomunale della Golena del Po. Molto ben segnalato, il percorso attraversa il tipico ambiente fluviale padano caratterizzato da estese coltivazioni di pioppi, zone umide e piccoli borghi agricoli.

PO03 – VERSO LA CONFLUENZA TRA OGLIO E PO
Percorso
L’itinerario si sviluppa lungo la sponda sinistra del Po prevalentemente su strade arginali chiuse al traffico. Attraversando il paesaggio, prevalentemente agricolo, si incontrano i centri di Viadana, Pomponesco, Dosolo e Cizzolo fino al Parco Regionale Oglio Sud. Partenza: Casalmaggiore, stazione ferroviaria – Arrivo: Borgoforte, stazione ferroviaria. Lunghezza totale: 50,4 Km. Segnaletica: itinerario “verso la confluenza Oglio – Po”

MN01 – TRA MANTOVA ED IL PO
Percorso
Il percorso offre un interessante collegamento tra gli itinerari ciclabili del Po e del Mincio. Fare attenzione al traffico a Palazzo Scardova e a Cesole; rifornimento d’acqua solo negli abitati. Il lungo itinerario si snoda nella zona agricola del basso mantovano, dove gli elementi rurali predominano su tutto il paesaggio.

EUROVELO 8
Percorso
Col termine di EuroVelo si identifica un gruppo di itinerari ciclistici che attraversano tutta l’Europa. Negli ultimi anni, nell’ambito dell’ECF (European Cyclists’ Federation), un apposito gruppo di lavoro di cui fanno parte diversi membri europei ha elaborato una proposta di rete di cicloitinerari (European Cycle Route Network) coprenti tutta l’Europa geograficamente intesa a ovest del meridiano di Mosca. In Italia, la FIAB aderisce alla federazione e collabora al progetto tramite la realizzazione della rete BicItalia. Dopo vari incontri e discussioni nell’estate del 1997 esce la prima mappa che fissa, a grandi linee, dodici itinerari. Eurovelo 8 comprende l’itinerario del Mediterraneo, pertanto comprende la zona della bassa padana, con in particolare i seguenti itinerari:

Isola Pescaroli – Gussola 16.4 km

  • Da Isola Pescaroli Ponte Po
  • a Gussola fine argine Ciclabile bivio via Tavernelle
  • sede stradale strada senza traffico ( < 50 veicoli motore/giorno)
  • superficie pavimentata: asfalto o cemento

Gussola – Casalmaggiore

  • Da Gussola inizio argine Ciclabile Bivio via Tavernelle
  • a Casalmaggiore, incrocio ponte Po
    sede stradale
  • greenway (pista/strada ciclabile lontana da strade a traffico motorizzato)
  • superficie pavimentata: asfalto o cemento

Variante Sabbioneta 1 [Casalm Ponteterra conf CR/MN] 3.8 km

  • Da Casalmaggiore,
  • a Ponteterra conf CR/MN
  • sede stradale strada a basso traffico (< 50 veicoli motore/giorno)
  • superficie pavimentata: asfalto o cemento

Variante Sabbioneta 2 [Ponteterra San Matteo d ] 22.8 km

  • Da Ponteterra confine CR/MN
  • a San Matteo delle Chiaviche
  • sede stradale strada a basso traffico (< 50 veicoli motore/giorno)
  • superficie pavimentata: asfalto o cemento

Viadana – Cavallara 16.3 km

  • Da Viadana, incrocio via Santa/argine maestro
  • a bivio Cavallara discesa argine maestro
  • sede stradale pista ciclabile/ciclopedonale (a lato strada, in sede propria), come da C.d.S.
  • superficie pavimentata: asfalto o cemento

MN01 – TRA MANTOVA ED IL PO
Mappa Ciclovia UNESCO Mantova-Sabbioneta
Mappa Ciclovia Tirrenica completa
Collega Verona con il mar Tirreno, da Verona si attraversa la pianura Padana fino a Mantova e di lì il percorso UNESCO per Sabbioneta, la perla rinascimentale fondata da Vespasiano Gonzaga. Su viabilità minore per Casalmaggiore tipico borgo appoggiato all’argine maestro del Po. Lasciata alle spalle Mantova, durante il lungo ma facile percorso (su strade a basso traffico e pianeggiante) s’incontrano vari paesi, ciascuno con le sue eccellenze: Buscoldo con la chiesa parrocchiale tardo barocca; Torre d’Oglio e il ponte di barche e l’oratorio del Correggioli; San Matteo delle Chiaviche (km. 28, nel comune di Viadana) con l’area golenale, il cui nome si rifà all’impianto idrovoro che prende acqua dall’Oglio per irrigare le fertili campagne circostanti; Commessaggio con il Torrazzo fatto erigere da Vespasiano Gonzaga e il paese dove assaggiare i dolcissimi meloni che qui si producono in quantità. Percorrendo, infine, la strada Vitelliana, l’antica strada militare romana, fatta costruire dal proconsole Vitellio, si nota l’eremo di San Remigio, edificato nel XVII secolo per i pellegrini che si recavano a Roma. Pedalata dopo pedalata, mentre i dettagli si perdono e le case sembrano un impasto di colori caldi, si arriva, quasi improvvisamente, a Sabbioneta (edificata tra il 1556 e il 1591 per volere di Vespasiano Gonzaga), la “piccola Atene” del Rinascimento, “la città ideale”, come è stata definita. Si sbuca direttamente in piazza Ducale che si svela in tutta la sua bellezza, con il Palazzo Ducale simbolo della sua grandezza. Su viabilità minore a circa 9 chilometri si arriva a Casalmaggiore, tipico borgo appoggiato all’argine maestro del Po, una delle poche cittadine direttamente bagnate dalle acque del grande Fiume Po.

CASALMAGGIORE
Casalmaggiore International Festival
Dal 1997 la Città Casalmaggiore ospita una scuola estiva di musica da camera per giovani musicisti provenienti da ogni parte del mondo e un Festival di musica classica per il territorio. L’organizzazione è stata assunta, a partire dal 2010, dall’Associazione “Amici del Casalmaggiore International Festival” col proposito di favorire il confronto fra diverse esperienze didattiche e interpretative in campo musicale. L’attività concertistica costituisce parte integrante dei corsi e ogni giorno studenti e insegnanti eseguono concerti pomeridiani e serali. Ai concerti si aggiungono “master classes” aperte al pubblico. Le dimensioni di Casalmaggiore e la permanenza degli ospiti per tre settimane favoriscono l’inserimento dei medesimi all’interno del tessuto sociale della città e rendono quest’esperienza un’occasione di scambio culturale nel senso più ampio. L’Amministrazione Comunale, a sostegno del Festival, mette a disposizione le sue strutture più prestigiose: l’ex Monastero di Santa Chiara, il Teatro Comunale e l’Auditorium Santa Croce. Come è tradizione, il Festival offre i concerti in forma gratuita, anche in altre località del territorio e sempre in luoghi significativi. A Cremona, Parma e Sabbioneta si aggiungeranno quest’anno i centri di Bozzolo e Medesano, la Reggia di Colorno e Villa Dati a Cella Dati. Nel ringraziare le persone, le amministrazioni pubbliche, le istituzioni e le associazioni che sostengono l’iniziativa, auguriamo al pubblico piacevoli occasioni di ascolto e di incontro.
www.casalmaggiorefestival.com

Festa della Zucca
Tradizione, buona cucina e solidarietà nell’evento organizzato dal gruppo Amici di Casalmaggiore con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale e della Pro Loco di Casalmaggiore. Sarà predisposta una ristotenda con 700 posti a sedere al coperto.
Il ricavato della Festa della Zucca sarà devoluto al progetto sociale del Comune di Casalmaggiore “La Rete”.
Il progetto punta ad interventi concreti per affrontare “nuovi” bisogni, fragilità e disagi che la profonda crisi economica sta portando alla luce giorno dopo giorno.
Con la regia dello chef Arneo Nizzoli, “Imperatore” della Zucca, il”Piatto” forte della manifestazione sarà la preparazione e degustazione di ricette a base di Zucca.
www.amicidicasalmaggiore.it

Fiera di Piazza Spagna
La manifestazione si svolge ogni anno sin dall’Ottocento Nel cuore della città numerose iniziative fra rievocazioni, notti danzanti e fuochi d’artificio.
Come tutte le estati la fiera di Piazza Spagna, l’evento principale della bella stagione di Casalmaggiore organizza serate con spettacoli e divertimento assicurato per tutte le età. Dal ballo liscio al rock italiano, dalla suggestione della rievocazione storica alla magia dei fuochi d’artificio.
E’ uno degli appuntamenti più antichi della tradizione casalese: la fiera di Piazza Spagna ha le proprie radici in un passato lontano.

Fiera di S. Carlo
Nata come fiera essenzialmente agricola, del bestiame e di scambio , nel tempo ha modificato il proprio modo di proporsi, incentrandosi maggiormente sul divertimento.
Già a partire dal ‘900 era un momento dell’anno che tutti attendevano con trepidazione, certamente per gli affari, ma non solo. La fiera si svolge nella prima decade di novembre, onomastico del santo patrono della città. Curato dalla Pro Loco Casalmaggiore è da sempre considerato il più importante evento casalasco dell’anno, il momento di maggior affluenza turistica. Le giostre prendevano posto in Piazza Garibaldi, mentre il Circo si collocava in Piazza Vecchia , ora Piazza Turati. Le vie che s’irraggiano dal centro erano occupate da bancarelle a mercato o venivano letteralmente invase da trattori, mezzi agricoli, utensileria ed esposizioni varie.La fiera presenta, oggi, gli stessi ingredienti con piccole ma significative modifiche: il Circo in Piazza Turati è stato sostituito da un ospite più moderno: un’amplissima galleria a cielo aperto degli ultimi modelli di automobili. Un “motor show” in piccolo offerto dalle principali concessionarie della zona. Da alcuni anni inoltre la Pro Loco Casalmaggiore ha lanciato la “Sagra del Cotechino”, occasione eccezionale per gustare piatti tipici della tradizione casalasca e pre-natalizia, cucinati con la cura delle “nostre” donne.

SABBIONETA
Notte Bianca della Cultura
Luoghi aperti dalle ore 21.00 alle 2.00; per una notte Sabbioneta si accende di luci, riverberi, grandi immagini proiettate sugli edifici. E anche di fuochi e di musica. Come in una scintillante festa rinascimentale pensata per la “città ideale” di Vespasiano Gonzaga. Ma realizzata con moderne tecnologie. La “notte bianca” di Sabbioneta – proclamata lo scorso anno dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità – non è una delle tanti “notte bianche”. E’ un insieme di interventi culturali e spettacolari che trasformeranno l’aspetto della città, ridonandole quel ruolo di luogo di eccellenza voluto dal suo fondatore. Questa notte di festa ha un programma ricco e variegato, che ha come protagonista la luce architetturale, di spettacolo e fotografica in grado di valorizzare la monumentalità della città.

CREMONA
Festa del Torrone
Come ogni anno ritorna puntuale l’appuntamento più atteso da tutti i golosi e gli amanti della storia: dal 16 al 18 Novembre le strade e le piazze di Cremona saranno animate da eventi, spettacoli e degustazioni in occasione della Festa del Torrone. Tema dell’edizione del 2012 è la dolcezza, oltre 60 iniziative tra giochi, momenti di intrattenimento, appuntamenti culturali ed enogastronomici pensati per celebrare il binomio torrone-dolcezza, in una magica atmosfera ricca di storia e tradizioni. Vi invitiamo quindi a scoprire la città durante la sua festa più dolce: un appuntamento semplicemente da non perdere.
http://www.festadeltorronecremona.it/

MANTOVA
Festival della Letteratura
L’edizione 2012 di Festivaletteratura assume per Mantova e per la sua provincia un significato determinante: è la testimonianza più bella e più vera del desidero di un territorio di lasciarsi alle spalle la terribile esperienza del terremoto e di pensare al domani per tornare ad essere una realtà protagonista della scena turistica italiana e internazionale. Festivaletteratura di Mantova, che Regione Lombardia ha sostenuto fin dagli esordi, è dal 1997 un appuntamento fisso per chi ama la lettura e l’incontro diretto con gli autori. La manifestazione coinvolge scrittori e poeti italiani e internazionali, anche delle ultime generazioni e propone, oltre agli appuntamenti letterari, che rappresentano il cuore del programma, reading di poesia, incontri sulle arti e sulla cultura e spettacoli musicali, riservando un’attenzione particolare ai bambini, ai quali è dedicata un’apposita sezione con laboratori e animazioni. Tradizionalmente, con il Festival la città di Mantova si mette in mostra: propone percorsi guidati alla scoperta del suo patrimonio storico-culturale, off re le piazze e le strade agli eventi e apre le porte dei musei e dei palazzi storici più conosciuti, Palazzo Ducale, Palazzo Te, Palazzo S. Sebastiano e Palazzo della Ragione.
http://www.festivaletteratura.it/

PARMA
Fiera Nazionale del fungo porcino
Per diciassette anni consecutivi il “Re dei miceti”, che ha ottenuto la certificazione IGP, delizia i palati e a offre tante iniziative collaterali che ne arricchiscono il sapore.
L’edizione del 2012 è la sesta da quando ha carattere nazionale, ed è gemellata con la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba (Cuneo). Può contare complessivamente su oltre 5mila metri quadrati di strutture coperte e sull’apporto di 220 volontari.
www.fieradialbareto.it

Festival del prosciutto
Il Re dei Prosciutti torna protagonista dei week-end parmensi in occasione del Festival del Prosciutto di Parma. Tantissimi gli appuntamenti all’insegna della gastronomia, dello spettacolo e della cultura: degustazioni, concerti, mostre che si terranno presso i 12 comuni delle colline parmensi appartenenti alla zona tipica di produzione del Prosciutto di Parma.
www.festivaldelprosciuttodiparma.com

Palio di Parma
Le prime notizie relative al Palio vengono riferite dal “Chronicon Parmense” relativamente all’anno 1314, quando si festeggio’ il fidanzamento di Ghiberto da Correggio, signore di Parma, con Maddalena Rossi. Il nuovo Palio di Parma che si disputa dal 1978, e che ora ha cadenza annuale, è incentrato sulla staffetta fra le 5 squadre rappresentanti le antiche porte cittadine: i verdi di Porta Santa Croce, i bianchi di Porta San Francesco (l’attuale Piazzale Barbieri), gli azzurri di Porta Nuova (Barriera Farini), i gialli di Porta San Michele (Barriera Repubblica) e i rossi di Porta San Barnaba (Barriera Garibaldi).

November Porc
La festa del maiale di Parma, Manifestazione gastronomica dedicata ai prodotti tipici della bassa parmense; è dedicata alla lavorazione delle carni suine con la realizzazione di prodotti tipici tra i quali: prosciutto cotto e crudo, culatello,e del latte per la trasformazione in parmigiano reggiano.
www.novemberporc.it

Il Comitato Intergovernativo dell’UNESCO per la Salvaguardia del Patrimonio Immateriale, nel corso della sua settima riunione, ha iscritto il “Saper fare tradizionale del violino a Cremona” nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Immateriale dell’Umanità. L’iscrizione della Liuteria di Cremona sulla Lista Rappresentativa del Patrimonio Immateriale dell’ Umanità è uno straordinario evento, che contriobuirà in modo significativo alla diffusione di un “saper fare” tradizionale che porta alla realizzazione di strumenti musicali unici che tutto il mondo conosce, apprezza ed ammira.

La conservazione e la trasmissione che si realizza attraverso il continuo scambio tra allievi, maestri e musicisti; la condivisione con l’intera comunità cremonese e con quella piu ampia degli apprendisti e dei musicisti stranieri, saranno auspicabilmente favoriti da questo fondamentale riconoscimento.

Gli strumenti ad arco per Cremona rappresentano un’eccellenza culturale e museale; botteghe, mestieri e professioni legate alla liuteria sono un elemento strategico e fondamentale per l’economia della città.

Cremona oggi è al centro dell’attenzione mondiale; è necessario che attorno a questa opportunità unica si coagulino le intelligenze, le competenze e le complessità di questa nformidabile tradizione. La tradizione cremonese è un patrimonio unico di cui si deve far carico tutta la comunità cremonese ma anche tutta la Nazione.

La conferma si è avuta con l’apertura alla città del Museo del Violino attorno al quale il consenso appare univoco. Il Museo del Violino, la scuola di Liuteria, la Fondazione Triennale, Fondazione Stauffer stanno a testimoniare che la strada intrapresa è quella giusta. Una curiosità: tra i candidati del 2012 la liuteria cremonese ha “sconfitto” la pizza napoletana. L’Unesco tra i beni immateriali “gastronomici” aveva già inserito l’anno scorso la dieta mediterranea e la cucina francese.

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